BORGHI DA VIVERE

Percorsi tra natura e tradizioni a Monzuno e dintorni

Eubios è co-progettista, responsabile operativo e coordinatore di “Borghi da Vivere”, il programma di iniziative con cui il Comune di Monzuno e le associazioni “Artemisia” e “CastelMerlino” intendono contribuire alla riscoperta del territorio della prima montagna bolognese e alla rivitalizzazione del suo patrimonio naturale, storico, culturale.
Il progetto, finanziato dal GAL Appennino Bolognese nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2014, vuole promuovere un processo di riappropriazione di pratiche e saperi – artigianali, agricoli, silvicoli, botanici, faunistici – che, posseduti un tempo in modo diffuso, si sono oggi quasi completamente smarriti.
Castel MerlinoLe CampagneNumerose sono le attività messe in cantiere, che avranno come scenario gli antichi borghi di Castel Merlino e Le Campagne e i due sentieri che, dal paese di Monzuno, li raggiungono. Intorno a questi luoghi, già sede di vita rurale di comunità, poi abbandonati e recentemente tornati ad ospitare famiglie e occupazioni agresti, si svolgeranno giornate dedicate alla raccolta di erbe spontanee, al riconoscimento di alberi e tracce di animali, alla rivisitazione di antichi mestieri, alla panificazione, e a molto altro ancora.

Dipingere le stagioniA precedere ed accompagnare queste giornate sarà un prezioso lavoro di ricerca psico-sociale, che, attraverso la voce degli anziani del posto, stimolerà il recupero delle memorie locali intorno ad usi, costumi, stili di vita e tradizioni, da consegnare ai giovani e alla comunità intera, in un ideale passaggio di testimone.
Il progetto, quindi, nel suo disegno complessivo, grazie alla combinazione tra attività culturali e ricerca sulle “reminiscenze”, intende far nascere più ampie e ricche opportunità di scambio tra gruppi e generazioni – amministratori e cittadini, vecchi e giovani, genitori e figli – innescando la valorizzazione del capitale sociale disponibile.
I fenomeni tipici della società globalizzata, che coinvolgono allo stesso modo la città e la campagna, la montagna e la pianura, in modo peculiare si presentano, con il loro carico di contraddizioni ed interrogativi aperti, proprio nei piccoli comuni dell’Appennino, dove, accanto alla presentificazione e mediatizzazione dell’esperienza giovanile (e non), persistono, forse più che altrove, istituzioni “vecchio stampo” animate da spirito comunitario (scuola, biblioteca, banda, pro-loco, parrocchia, associazioni culturali, cooperative sociali, ecc.). In questi paesi, dunque, dove è normale vedere i ragazzi “smanettare” compulsivamente con lo smartphone per poi dedicarsi ad un servizio bandistico nella processione religiosa della parrocchia, modernità e tradizione si toccano quotidianamente.
Per questo si ritiene che, proprio qui, vi siano presupposti fecondi per inaugurare una riflessione pubblica sull’importanza di riattivare e produrre memoria collettiva, sul ruolo sociale degli anziani e sulle buone ragioni per contrastarne l’emarginazione, sul rilievo culturale ed economico della trasmissione di pratiche e saperi tradizionali.

Il calendario delle attività:

Calendario